La via Santa Maria a Parabiago era detta "Contrada di San Bernardino" e univa Parabiago alla vicina Nerviano.
Trae il suo nome da una cappelletta situata ai margini del paese, sul confine del parco di Casa Maggi, la nobile famiglia residente nel palazzo secentesco che più tardi passò ad altre famiglie tra le quali i Corvini e i Lampugnani; dal 1977 è del Comune.
Sull'angolo dell'attuale via Vittoria la cappelletta fu costruita dai Maggi nel 1660; si presume che la famiglia, inizialmente, l'avesse voluta dedicare a San Bernardino da Siena, famoso predicatore di pace e carità, in un periodo travagliato per Parabiago, con litigi e faide nel tentativo di infeudazione camerale tra il 1648 e 1658.
Oltre all'immagine della Madonna, conteneva un affresco del Santo, di san Pietro e Paolo e di san Antonio Abate; per questioni di viabilità si dovette abbatterla e trasferirla più avanti, nell'attuale piazza Macello.
Nell'800, la contrada perse il nome di "San Bernardino" e assunse il nome di Via Santa Maria, per via del santuario di Dio il Sa, nella vicina campagna.
In quel periodo, nella stradina di Santa Maria ci transitavano ancora i contadini con i carri, e tutto intorno fiorivano siepi di robinia, pioppi, betulle, gelsi.
Nel 1881, nel Rione Dio il Sa iniziò a scorrere anche il Canale Villoresi.
Aggiornamento del 5 Agosto 2024:
Mi ci sono voluti quasi tre anni per capire dove fosse ubicato il Mulino di Parabiago e oggi per merito di Lorenzo che mi ha aiutato ad interpretare le mappa del percorso e accompagnato in macchina, permettendomi di raggiungere una zona poco agibile a piedi, ho potuto trovarlo (non è stato per niente facile ) e vederlo finalmente dal vivo.
Rispetto alle foto molto vecchie che girano online, qui lo potete vedere in tutta la sua bellezza rurale (penso che sia stato anche restaurato, probabilmente)
Il percorso a piedi per i sentieri che da Legnano dovrebbero collegarlo a San Lorenzo di Parabiago, purtroppo, risulta inaccessibile o inagibile per sterpaglie e “lavori di manutenzione” che hanno transennato alcuni tratti e che si spera non restino arenati… Con un po’ più di cura del percorso pedonale sarebbe una zona incantevole dove passeggiare, allo stato attuale è lasciata un po’ allo stato brado e l’accesso al mulino è accessibile “dallo stradone” senza passaggio pedonale.
Finalmente ho potuto vederlo e completare il mio studio dal vivo dei mulini di questa zona della Lombardia
Il ringraziamento va a Lorenzo per avermi accompagnato e aiutato a realizzare questa ricerca!
P.S Adoro Parabiago, una delle mie città del cuore 😍
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